mercoledì 28 novembre 2012

RIORGANIZZAZIONE DELLA PRESENZA DELLO STATO SUL TERRITORIO


“Quello di oggi con i Vertici dell’Amministrazione è stato certamente un incontro proficuo sotto più aspetti, perché abbiamo rilevato che i contributi ai provvedimenti in discussione da noi forniti nei giorni scorsi sono stati recepiti, perché abbiamo raccolto con ancor più soddisfazione la totale condivisione del Ministro e del Vice Capo Vicario della Polizia delle nostre posizioni critiche rispetto a tutte le questioni che in questo periodo, più che mai, offendono il Personale del Comparto, ed anche perché è stata l’ennesima occasione per ribadire quali siano i paletti oltre i quali non accetteremo mai che si vada penalizzando così i colleghi in maniera intollerabile”.

E’ il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo l’incontro avuto oggi con il Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, il Vice Capo Vicario della Polizia, Alessandro Marangoni, e lo staff al completo dell’Amministrazione e del Ministro. Una riunione sul tema della “riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, e cioè sulla necessità di rivedere presidi e compiti dopo la prevista riduzione delle Province, ma nel corso della quale c’è stato spazio anche per le questioni di stretta attualità legate all’ordine pubblico, alla famigerata identificazione del personale, alle pensioni e così via.   Ai partecipanti è stata fornita lultima bozza dellemanando regolamento che dovrebbe seguire il provvedimento di riduzione delle Province per una riorganizzazione dei presidi statali nelle varie zone, ed il Coisp, per quanto abbia espresso soddisfazione nel vedere che le modifiche apportate alla versione inviata in precedenza hanno tenuto conto di tutte le osservazioni, ha voluto comunque precisare di non ritenere “assolutamente urgente approntare in tutta fretta questo regolamento - ha spiegato Maccari -, non tanto e non solo in attesa che la prevista ‘sfoltita’ degli Enti intermedi divenga realtà, cosa che è ancora in dubbio; ma soprattutto perché questa dovrebbe essere unoccasione, da non lasciarsi sfuggire, per una reale razionalizzazione di risorse e competenze, per una revisione degli uffici e delle mansioni affidate, nello specifico, alla Polizia di Stato, per leliminazione di inutili duplicazioni, per rendere più efficiente e meno dispendiosa la presenza sul territorio, perché si attui un reale e serio coordinamento tra le forze in campo, e molto altro. Non cè motivo di correre - ha ribadito nuovamente il Segretario del Coisp -, è più importante fare le cose che servono davvero”.

Il Coisp ha incassato le parole rassicuranti di un Ministro Cancellieri ancora una volta molto apprezzata, che ha seccamente condannato le critiche e gli attacchi mossi in queste settimane alla Polizia ed agli altri Operatori della Sicurezza soprattutto a seguito di delicatissimi servizi di ordine pubblico svolti in occasione delle manifestazioni pubbliche più “calde”, escludendo lipotesi di ricorrere allutilizzo dei “denigranti” numeri identificativi sulle divise degli Agenti, e condividendo inoltre un’altra serie di prese di posizione espresse anche e soprattutto dal Coisp, ad esempio per quanto riguarda il progetto di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico che aggraverebbero in maniera ingiusta ed insostenibile le condizioni degli Operatori del Comparto. “Loccasione è stata propizia ha aggiunto Maccari per ribadire che non arretreremo di un solo passo su questioni come quella delle pensioni. Non tollereremo ulteriori vessazioni nei confronti dei colleghi, che si vorrebbero sfruttare in maniera indegna, offendendone la dignità oltre che la persona fisica. Come possiamo accettare un progetto, come quello della Fornero, che imporrebbe di pagare un vero e proprio dazio ai colleghi che, pur avendo lavorato oltre 42 anni, decidono di andare in pensione anche se non hanno ancora raggiunto 58 anni di età anagrafica? E’ unidea sciagurata e ingiusta, e siamo pronti a seguire il Ministro del Lavoro dappertutto - ha concluso il leader del Coisp -, in modo che veda le nostre sagome dei Poliziotti pugnalati alle spalle ovunque giri gli occhi, così da aver bene presente un dissenso che non riuscirà ad appianare mai, neppure piangendo come una fontana a reti unificate”.

sabato 24 novembre 2012

ARRESTO DIFFERITO

DAL COISP PLAUSO ALL’IDEA DELL’ARRESTO DIFFERITO. MACCARI: BISOGNA PERO’ EVITARE I REATI, NON TOLLEREREMO PIU’ MANIFESTANTI A VOLTO COPERTO. BASTA CON LA MACELLERIA SOCIALE CONTRO LE FORZE DELL’ORDINE.

 
 
“E’ sicuramente da accogliere con grande  favore l’idea del ministro Cancellieri di introdurre la possibilità dell’arresto differito anche per i manifestanti violenti”. E’ quanto il Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia, Franco Maccari, che spiega: “Finalmente dal Governo arriva una proposta che non è diretta a mortificare il lavoro dei poliziotti, ma a reprimere i reati, e di questi tempi è una notizia. Ma ancora una volta ci si concentra su ciò che bisogna fare dopo che i poliziotti prendono botte e sputi, mentre occorre evitare che nel corso di manifestazioni di piazza vengano commessi reati. Con arresto differito e Daspo il governo si preoccupa del ‘dopo’ gli scontri e gli incidenti, noi ci preoccupiamo del ‘prima’, perché vogliamo evitare che qualcuno si faccia male, e soprattutto che non i nostri colleghi non siano fatti bersaglio di bastonate, coltellate e lanci di bombe carta! Per questo vogliamo che venga assicurata l’assoluta applicazione della legge: non può essere più tollerato che i manifestanti scendano in piazza con i volti travisati, coperti da passamontagna o da bandana, tantomeno che sfilino armati di ogni tipo di arma impropria. Scendere in piazza con il volto coperto costituisce reato! Questi manifestanti devono essere immediatamente fermati, senza alcun tipo di tolleranza, e accompagnati davanti al giudice che emette immediatamente la condanna. Non si può più accettare l’idea che, al prezzo della salute dei nostri colleghi, si lascino sfogare questi ‘bravi ragazzi’ nella speranza che non succeda nulla di grave, perché così si l’idea che a tutti sia consentito sfogare bestialità e violenza contro le Forze dell’Ordine. Per questo apprezziamo anche l’idea dell’arresto differito, ma a quel punto occorrono strumenti che consentano l’individuazione dei manifestanti, come le telecamere installate sui caschi, di cui sono dotate numerose Forze di Polizia in molti paese del mondo. Inoltre gli Agenti dovrebbero essere dotati di altri strumenti, come le più moderne tute protettive, e come gli spray, che costano pochi euro e possono evitare lo scontro fisico e quella sorta di macello sociale che ad ogni manifestazione si verifica contro gli uomini e le donne in divisa”.
 



 

giovedì 22 novembre 2012

IL 24 NOVEMBRE TUTTI IN FERIE!

IN PIAZZA A FARE ORDINE PUBBLICO VADA IL MINISTRO CANCELLIERI ED I VERTICI DEL DIPARTIMENTO DI PUBBLICA SICUREZZA. 

 

 

Sabato 24 novembre sarà l’ennesima giornata di passione per gli Appartenenti alla Polizia di Stato e alle altre Forze di Polizia, infatti, saranno concentrate nella medesima giornata nella Capitale, e in altre città manifestazioni che si annunciano difficili da gestire, in particolare è stata preannunciata a Roma una manifestazione dei sindacati CISL, CGIL, UIL, SNALS, CONFSAL e GILDA che porterà nella mattinata in piazza del Popolo almeno 20000 persone provenienti da varie città italiane. In contemporanea si svolgerà una manifestazione preannunciata dai COBAS della Scuola con un corteo che partirà da piazza della Repubblica  e vedrà la partecipazione di circa 4000 persone provenienti da tutto il territorio nazionale, simultaneamente  gli stessi Comitati di Base della Scuola manifesteranno nei pressi del Ministero dell’Istruzione, nel  pomeriggio invece è stata preannunciata una manifestazione organizzata dalla Associazione CASAPOUND ITALIA che si svolgerà con un corteo che partirà da piazza della Repubblica in cui è prevista la partecipazione di almeno 5000 persone aderenti alla predetta associazione provenienti da tutte le regioni, ma non è finita qui perché in contemporanea i centri sociali si stanno organizzando per fare una contro manifestazione in opposizione a quella organizzata da CASAPOUND.

Questo è il quadro preoccupante delle manifestazioni in cui saranno chiamati ad assicurare l’ordine e la sicurezza pubblica, gli Appartenenti alla Polizia di Stato e delle altre FF.PP., una situazione che francamente con un altro Ministro dell’Interno e con altri Vertici del Dipartimento della P.S., non avrebbe preoccupato i Poliziotti, che nonostante le precarie condizioni lavorative e la carenza di personale, grazie alla loro grande professionalità e spirito di sacrificio, avrebbero affrontato i predetti impegni con la consueta serenità e professionalità, oggi purtroppo non è cosi!

Perché abbiamo un Ministro dell’Interno, il prefetto Cancellieri, che al termine della manifestazione del 14 novembre inizialmente ha fatto i complimenti a tutti i Poliziotti per l’ottimo lavoro prestato e dopo qualche ora, smentendo se stessa, ha affermato che ci sono stati degli abusi commessi dagli stessi Poliziotti che hanno impedito che qualche migliaio di criminali con caschi, manici di picconi, spranghe di ferro e bombe carta di assaltare il Senato della Repubblica, la Sinagoga di Roma e le scuole Ebraiche distanti solo pochi metri dai luoghi degli scontri. Solo grazie alla perizia e competenza di circa 30 Appartenenti alla Polizia di Stato ed ad altre Forze di Polizia è stata sbarrata la strada ad un gruppo di alcune centinaia di criminali, ora questi Appartenenti alle FF.PP. devono essere puniti perché ci sono stati, sempre secondo il Ministro, e senza che eventualmente gli organi preposti abbiano accertato alcuna responsabilità, degli eccessi.

INACCETTABILE!

Certo se avessimo avuto un Ministro dell’Interno e i Vertici del Dipartimento della P.S. non impegnati in un collettivo ma non convergente, si salvi chi può, dove tutti tentano di spostare l’attenzione dalle loro evidenti responsabilità nella gestione dell’ordine e sicurezza pubblica, probabilmente si sarebbero accorti che, invece di parlare di punizioni esemplari contro i poliziotti per responsabilità che se dovessero esistere, devono essere accertate dagli organi preposti, potevano impegnare le importanti risorse investigative che oggi sono destinate ad individuare poliziotti da punire, a perseguire alcune centinaia di criminali che violando la Legge, hanno manifestato travisando il loro aspetto con caschi e passamontagna ed utilizzando armi proprie ed improprie, e che hanno ferito decine di appartenenti alle Forze di Polizia, di cui nessuno sembra interessarsi.

Né il Ministro Cancellieri né il Capo della Polizia Manganelli si possono permettere di emanare pubbliche sentenze nei confronti dei Poliziotti, che hanno inviato in piazza male equipaggiati, privi di uniformi appropriate ai servizi di ordine pubblico e con uno stipendio da fame, impegnati per molte ore a rincorrere

criminali travisati ed armati di tutto punto, ed esposti a concreti rischi per l’incolumità personale.

L’atteggiamento inaccettabile tenuto dal Ministro Cancellieri e dai Vertici del Dipartimento della P.S., sta indirettamente instillando, in chi partecipa alle manifestazioni con il chiaro intento di sovvertire l’ordine e la sicurezza pubblica, l’idea malsana che in ogni manifestazione i Poliziotti saranno Sorvegliati Speciali, mentre ogni comportamento delinquenziale attuato dai criminali travestiti da manifestanti sarà tollerato e resterà impunito, infatti, su alcuni social network, si possono trovare frasi emblematiche di quello che sta producendo la campagna persecutoria nei confronti di chi è chiamato a fronteggiare eventi che appaiono  sempre più eversivi, questo è il frutto maligno che si sta facendo maturare!

A parere di quest’O.S. è irresponsabile, inscenare un processo mediatico ai Poliziotti ed alla Polizia, questo inaccettabile comportamento sta producendo una sostanziale sfiducia nel Ministro dell’Interno Cancellieri e nei Vertici del Dipartimento della P.S., che appaiono sempre pronti a capitalizzare a loro favore i risultati positivi conseguiti dai Poliziotti che per 1400 euro al mese rischiano la vita quotidianamente, per poi ergersi, a corrente alternata, a censori, perché ovviamente Agenti, Assistenti, Sovrintendenti ed Ispettori sono sempre sacrificabili. In queste condizioni non ci sentiamo tutelati, e rileviamo che non ci sono le condizioni di  sicurezza e di

serenità per svolgere correttamente le funzioni che la Legge ci assegna, si, non ci sentiamo tutelati dal Ministro Cancellieri, dal Dipartimento della P.S., per molteplici motivazioni che saranno portate all’attenzione dei media nelle prossime manifestazioni che il COISP porrà in essere per denunciare lo stato di assoluto isolamento in cui i Poliziotti sono posti.

Per questi motivi sabato 24 novembre i Poliziotti della Questura di Roma, e dei Reparti, chiederanno un giorno di ferie perché ad oggi, a nostro avviso, non sussistono le condizioni di sicurezza per espletare i citati servizi di ordine e sicurezza pubblica.

Roma, 22 novembre 2012
                                                      La Segreteria Provinciale Roma

mercoledì 21 novembre 2012

MANGANELLI INCAPACE DI TUTELARE I SUOI UOMINI.



“Le dichiarazioni di Manganelli sulla possibile introduzione dei numeri di identificazione per i poliziotti in servizio di ordine pubblico sono inaccettabili. E’ evidente che il Capo della Polizia non rappresenta i suoi uomini, né è capace di tutelarli: se non ha più voglia di fare questo lavoro, abbia il coraggio di andarsene a casa!”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che spiega: “Le scuse inopportune, le affermazioni incredibili di Manganelli sono peggio dei calci tirati dai manifestanti contro il nostro collega rimasto a terra. Perché il Capo della Polizia, anziché accettare che i suoi uomini vengano marchiati come le bestie, non pretende che vengano dotati di adeguati strumenti di difesa? Mentre si portano ad esempio le polizie europee per chiedere l’applicazione dei numeri di riconoscimento, perché non si pretende che anche la Polizia italiana venga dotata di telecamere sui caschi e sulle auto come avviene in ogni parte del mondo, per consentire di identificare gli autori di reati?

Perché il Capo della Polizia non chiede che i suoi uomini, pagati (loro sì…) una miseria al mese, vengano quantomeno dotati di moderne tute protettive, come quelle in dotazione alle polizie degli altri Paesi, per proteggerli meglio dagli assalti dei manifestanti? Perché il Capo della Polizia non pretende che i suoi uomini rimasti feriti negli scontri, non siano costretti a pagare il ticket in ospedale per ricevere le cure mediche? Perché non spiega come mai da gennaio non ci saranno i soldi per comprare i caschi, i manganelli, divise idonee? Anziché difendere e tutelare con forza i suoi uomini, a maggior ragione mentre denuncia un’escalation di tensioni sociali e il pericolo di scontri di piazza, Manganelli fa il gioco di chi contro la Polizia sta conducendo una lunga guerra di fango e violenza! Dimentica Manganelli che in tre anni, oltre 1.500 tra poliziotti e carabinieri sono rimasti feriti durante lo svolgimento di servizi di ordine pubblico. Uomini e donne che sono entrati in Polizia per fare i poliziotti, non per fare i guerriglieri o per prendere botte e insulti durante le manifestazioni. Uomini e donne che finiscono continuamente sotto accusa per presunti abusi che si rivelano inesistenti, ma soltanto dopo lunghi e costosi processi, che rovinano la vita di intere famiglie, perché significano spese legali insostenibili, carriere interrotte e preoccupazioni che rovinano la serenità personale e familiare. Nessuno si preoccupa di come risarcire i poliziotti rimasti feriti negli scontri, mentre tutti fanno a gara per garantire una serena possibilità di delinquere ai teppisti. Chi chiede i numeri di riconoscimento sulle divise, dimentica i tanti morti tra le Forze dell’Ordine, vittime del terrorismo brigatista con la sola colpa di avere il proprio nome riportato su una lista in mano agli assassini”.




domenica 11 novembre 2012

IL COISP OCCUPA L'UFFICIO RELAZIONI SINDACALI

Gli "arditi" della Segreteria Nazionale del Sindacato Indipendente di Polizia COISP hanno okkupato, dalle 14,00 del 7 novembre 2012, l'Ufficio Relazioni Sindacali per protestare contro le lungaggini e l'immobilismo del Dipartimento nel dare risposte e porre in essere iniziative necessarie per tutelare concretamente il personale della Polizia di Stato! E' solo l'inizio delle più incisive e singolari proteste che l'unico Sindacato Indipendente di Polizia porrà in essere!
 
 

sabato 3 novembre 2012

Riunione con il Ministro Fornero sul sistema pensionistico, il Coisp sbatte la porta - Sequenza Immagini

Riunione con il Ministro Fornero sul sistema pensionistico, il Coisp sbatte la porta
Maccari: “Tutto finto, ci mettono davanti al fatto compiuto. Uomini e Donne del Comparto Sicurezza sono considerati solo carne da macello. Si ha il coraggio di chiedere ancora sacrifici a lavoratori ricoperti di sangue”. Maccari, prima di andare via, ha depositato sul tavolo dei lavori una serie di ingrandimenti fotografici raffiguranti Poliziotti “al lavoro”, laceri, contusi, coperti di sangue, in molti casi anche di età avanzata, doloranti e sporchi nelle loro divise gettate come al solito in ogni contesto per garantire la sicurezza di quel Paese che li pugnala in continuazione alle spalle

Riunione con il Ministro Fornero sul sistema pensionistico, il Coisp sbatte la porta